martedì 14 maggio 2019

L'AQUILONE E LA FARFALLA di Antonella Milardi


Un aquilone, colorato come l’arcobaleno,
vola, cullato dal vento, nel cielo sereno.
Una farfalla, scambiandolo per un fiore che ondeggia sullo stelo,
posa su di esso le sue ali, trasparenti come un velo.
“Oh, mia bella farfalla” le dice felice l’aquilone,
 “la più bella creatura riposa su di me, che emozione!
Sai, ti ho vista arrivare da lontano e ti ho subito invidiata,
mi piacerebbe esser te, un’incantevole farfalla colorata”.

“Caro mio, non credere che la mia vita sia la più bella,
è fragile e breve come il calore di una fiammella,
possiamo vivere un anno, un giorno, non lo sappiamo,
quel che è certo è che noi non invecchiamo.
Tu potresti vivere in eterno, potrai farti cullare dal vento,
anche tra un anno o tra dieci, e sperimenterai il tuo invecchiamento.”

L’aquilone risponde: “Cambierei cento anni della mia vita
con una sola ora della tua. Tu mi guardi assai stupita,
ma io vivo legato a un filo: volo solo quando piace al bambino
e se un giorno mi rompessi, potrebbe gettarmi in un cestino.
Tu voli libera e felice, sei tu a decidere dove andare,
scegli tu il fiore su cui posarti o quale panorama ammirare.
Vivi pienamente e liberamente il tuo unico e prezioso istante,
mentre io sono privo di vita, legato a questo filo mortificante.“

mercoledì 13 marzo 2019

NOCCIOLINA E IL LUPO di Antonella MIlardi


Il primo raggio di sole ieri mattina
ha colpito il ramo peloso di Nocciolina:
una giovane nocciola, dolce e sognatrice
che vuol cadere dal nocciolo per far la viaggiatrice.
Le compagne nocciole l’avvisano sul pericolo in agguato:
nei paraggi c’è un lupo che ulula ogni notte ed è sempre affamato
“Nocciolina, non allontanarti dal nocciolo in cui sei nata:
il lupo ha artigli e denti affilati, in un secondo verresti sbranata!”
Ma Nocciolina si annoia a star ferma e a nessuno dà retta:
quando il sole si spegne, lei si stacca dal ramo e si allontana in fretta.
Rotolando, felice e libera nel bosco profumato,
sente, all’improvviso e vicino vicino, un orrendo ululato.
“Aiuto! Le mie amiche hanno ragione, il lupo mi vuol mangiare!”
“Piccola nocciola bella, ci son qui io, ti posso salvare.
Vieni con me nella mia tana, calda e sicura,
fidati di me e del lupo non avrai più paura”
a parlare è un dolce e soffice scoiattolino,
ha una lunga coda e un musetto piccolino.
Nocciolina è felice di aver trovato un amico di cui fidarsi,
segue lo scoiattolino e va, insieme a lui, a rintanarsi.
La tana è soffice e accogliente, ma lo scoiattolo afferra subito Nocciolina
e le parla, stavolta con una voce orrenda, spietata e assassina:
“Mia cara nocciola, hai giudicato il lupo per il suo perfido aspetto,
mentre il mio bel musino non ha destato alcun sospetto.
In realtà al lupo non piacciono le nocciole, le trovano disgustose,
mentre noi teneri scoiattolini le troviamo dolci e gustose.
Gnam!” Lo scoiattolo apre la bocca per ingoiar la nocciola tremante,
ma una zampa pelosa lo artiglia proprio in quell’istante.
 “Grazie, Signor Lupo!” dice Nocciolina al suo salvatore,
“mi dispiace di aver avuto verso di te tanto inutile terrore.”
“Cara mia Nocciolina, non giudicar mai più dall’apparenza:
esser dolci non sempre è sinonimo di accoglienza;
se qualcuno avesse fama di esser cattivo
potrebbe, con alcuni, esser buono e affatto nocivo.”
Tra Nocciolina e il lupo è nata un’amicizia sincera,
passeggiano insieme nel bosco, mentre svanisce la sera.